Monti di Menarola: un anello passando dalla primavera dell' Alpe Buglio all'inverno di Calones

Questa mattina, per la prima volta, a lezione ci hanno fatto suonare la chitarra elettrica. Sono ancora così "elettrizzata" che quando la mamma, dopo pranzo, mi chiede se mi va di andare a fare un giretto, mi faccio fregare e le dico di sì. Subito dopo me ne sto già un po' pentendo, senza dubbi sarà un pochino di più di un semplice giretto, ma ormai troppo tardi e si parte. Siamo a metà febbraio, ma sembra già primavera. Per questo decidiamo di salire un po' in quota e di arrivare con la macchina a Voga. Si tratta di un bel paesino che si affaccia sulla Valchiavenna e che un tempo aveva un comune tutto suo, Menarola. Poi Gordona e Mese se lo sono giocati a "bim-bum-bam" e ha vinto il primo. La strada è stretta e piena di curve, per fortuna non incrociamo nessuno perché la mamma è pessima quando deve fare manovra. Con noi anche Noce, come spesso il sabato, e Alice. Parcheggiata la macchina all'inzio del paese, saliamo fino a incrociare la palina che indica Forcola. Da lì imbocchiamo il sentiero che sale a Dardano, attraversando qualche volta la carrozzabile. Prendo due bei legni e li uso come bastoni, ma la mamma non vuole e  penso che se iniziamo a discutere ora il pomeriggio potrebbe diventare difficile. Quindi abbandono a malincuore quei bei rami a fianco del sentiero, senza neppure la speranza di trovarli al ritorno perché senza dubbio la mamma si sarà studiata un percorso ad anello. Arrivati a Dardano saliamo nel bosco per l'Alpe Buglio, che raggiungiamo in fretta. Nell'ordine ci accolgono:  una fontana che fa dei rumori molto strani simili a delle gran pernacchie, un sasso alto e piatto dove ci fermiamo a fare un piccolo spuntino, delle specie di altalene appese a un grande albero, ma soprattutto ancora qualche piccolo e bel cumulo di neve. Se poi teniamo conto pure della vista sull'alpe Cima e il pizzo di Prata, direi che siamo davvero in un posto fantastico. Dopo aver scattato qualche foto e giocato un pochino, si riprende il cammino in direzione Calones. Il sentiero segue la vecchia condotta dell'acqua e di tanto in tanto si incontrano delle grandi docce, molto simili a quelle che si trovano in riva al mare. "A cosa servono'?", chiedo alla mamma. Ma né lei né Alice mi sono molto di aiuto, al ritorno mi toccherà interrogare il nonno per scoprirlo. Da qui in poi il sentiero è bello largo e perlopiù in discesa. In alcuni punti camminiamo sulla neve fresca ed è divertentissimo. Anche Noce sembra apprezzare molto e non perde l'occasione per rotolarsi nella neve. Passeggiando infine per un bellissimo bosco, dove sembra quasi di camminare sopra un soffice tappeto, arriviamo a Calones. La mamma vorrebbe affrettassimo il passo perché partite tardi e non vuole rischiare di camminare al buio. Nonostante il caldo anomalo di questi giorni, le giornate di febbraio non sono ancora tanto lunghe quanto vorremmo. Da Calones poi ripiombiamo nella stagione invernale, ci infiliamo la giacca  e scendiamo per la strada innevata, dandoci la mano e correndo senza badare troppo a dove mettiamo i piedi: divertentissimo! Poi giungiamo a Cigolino, passiamo davanti alle famose case razzo che avevo già visto con papà e quindi rimbocchiamo il vecchio tracciolino.  Sono stanca, ma ormai manca poco e il pensiero che questa sera si mangerà un'ottima pizza, mi dà la carica per l'ultimo tratto. Questo è un sentiero che conosco bene perché fatto più volte com  la mamma. Si sale ancora un pochino per poi riscendere, attraversando una stretta valletta. Giunti alla casetta con il prato di moquette, dove in genere faccio sempre qualche ruota, questa volta mi metto a saltare la corda che oggi ho portato con me. Noce cerca di rubarmela, ma io zompetto super veloce e non ci riesce. Purtroppo però dobbiamo andare, ultima discesa e poi di nuovo tracciolino. Questo tratto mi affascina sempre perché si incontrano  grandi massi, che sembrano finiti lì per caso, e  tanto muschio dalle mille tonalità di verde. Giunte a Voga ci riposiamo sedute a quel bel tavolino in legno che domina il paesino per bere ancora un po' di tè caldo preparato da Alice. Infine, prima di risalire in macchina, come da tradizione 4 salti a campana, che qualcuno ha disegnato sull'asfalto del parcheggio per salutare con un bel ricordo tutti i bimbi che passano di qui.  Ora possiamo davvero tornare a casa e questa sera... pizza per tutti!


Alpe Buglio e la fontana pernacchiosa

Vista dall'Alpe Buglio: tutto il mondo :)

Altalena a soprresa

Quasi quasi primavera!

Noce ci guida lungo la via della vecchia condotta dell'acqua

La Val Bregaglia da Calones

4 salti con la corda sul prato di moquette



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