Frasnedo, Trecciolino e la macchina volante.

Finalmente sole e caldo. Se vivessimo al mare andremmo in spiaggia: palette, secchielli e gelato. Invece  viviamo a Chiavenna quindi scarponcini, zainetto e pizzoccheri... estate o inverno che sia.
La mamma ha in mente un percorso nuovo. Per non farmi stancare troppo va contro la sua natura e decide di alzarsi un pochino in quota  con la macchina. La vera avventura inizia con la ricerca di un improbabile parcheggio. Se non fosse per quel signore gentile dalla maglietta rossa sarebbe successo un gran pasticcio (ruota a sbalzo e mamma in panico alla guida). Forse per il futuro dovremmo attrezzarci con una più comoda auto volante.
La mamma butta l'ancora e finalmente ci si può incamminare. Fiumi di persone si dirigono a sinistra, seguendo dei bizzarri binari che sembrano abbandonati da tempo. Chissà se incroceremo anche un trenino. Ma ancora per noi non è tempo di Trecciolino e ci dirigiamo a destra, destinazione Frasnedo.
Si sale, incontriamo tanta acqua: ruscelli, fontane e fango a volontà. Dei corridori ci sorpassano, sono tantissimi, speventeranno le fatine del bosco. Me la prendo con calma e mi godo il sentiero, fino ad arrivare al paesino.
Finalmente posso togliere gli scarponcini e correre a piedi nudi per il piazzale della chiesa, un prato morbido che si affaccia sui due laghi, proprio sotto il monte Bassetta. Ci fa compagnia un peloso cagnolino che mi ruba metà del pranzo: prosciutto, pane e persino un pezzo di banana. Mangia proprio tutto, ormai siamo amici.
Qualche bolla di sapone e si riparte, passando davanti al rifugio per andare verso Corveggia. Il sentiero è ampio, pianeggiante, posso sfrecciare verso una piccola cascatella e lanciare qualche sasso: esprimo il primo desiderio della giornata, ma non lo dico alla mamma altrimenti non si avvera.
Si scende sotto un boschetto, si attraversa il fiume fino ad arrivare  a un grande laghetto riparato da un alto muraglione. La mamma mi dice che si chiama Diga della Moledana, io la osservo e penso "wow".  Esprimo i due restanti desideri buttando dei piccoli legnetti in acqua e torniamo al punto di partenza. Questa volta imbocchiamo il Trecciolino. Di trenini non ne vedo. In compenso incrociamo moltissime persone, bici e percorriamo numerose gallerie, alcune più brevi e altre lunghissime. Io ho la mia pila rossa e il buio non mi fa paura, ma inizio a sentire il caldo e un po' di stanchezza.
Dietro front, si ritorna alla macchina. Bilancio della giornata: divertente gita, un nuovo amico a quattro zampe, un angelo custode dalla maglietta rossa e 3 desideri che non  vedo l'ora si avverino.
Percorso: San Sciucc (850 m)  - Casten  - Frasnedo (1287m) - Corveggia - Diga della Moledana - Trecciolino (910 m).
Note: per arrivare a San Sciucc bisogna fare il pass per le auto a Verceia (5 €). Il Trecciolino si sviluppa in piano e dalla diga della Moledana arriva fino a Codera. La lunghezza complessiva del percorso è di circa 14 km. Noi ne abbiamo fatto circa la metà, fino ad arrivare sopra San Giorgio.
Vista laghi da Frasnedo

Equilibrista lungo  i binari del Trecciolino

La Diga della Moledana 

Laghetto e Desideri





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