Asini e Asine a Dasile: #sempreunpodomenica


"Savogno, Somasascia o Uschione?". Ecco la domanda più ricorrente delle ultime 48 ore. Ma ho capito il suo trucchetto, mi vuole prendere per sfinimento  e farmi decidere la meta della prossima passeggiata così poi non ho alcun alibi per potermi lamentare: insomma, la mia mamma sta cercando di incastrarmi. E quindi punto su un grande classico: Savogno.
Partiamo dalle cascate e imbocchiamo la mulattiera di destra.  Mi aspettano svariati gradini, ormai conosco ogni angolo come le mie tasche: il sasso dove un giorno ho sbriciolato le meringhe per gli scoiattoli che si sono fatti fregare dalle formiche, la grotta dove fa la nanna la volpe ma solo quando non fa troppo caldo, la cappelletta che si affaccia sulla Val Bregaglia e i cartelli che raccontano la famosa frana di Piuro. E poi il ruscelletto da attraversare (finalmente il mio amato fango) un paio di bivi ed eccoci arrivati. Di sottofondo il suono delle campane. La mamma mi dice che è mezzogiorno: evviva! Si mangia.
Prima però raggiungo il mio posto preferito, le due altalene che stanno di vedetta alle case del paese, ci faccio un paio di giri, quindi addento il mio toast e sono pronta per proseguire.
Quando avrò le gambine più lunghe la mamma mi ha promesso che mi porterà a Lago, luogo magico e pieno di mirtilli da raccogliere. Per oggi ci accontentiamo di rimanere molto più in basso e di portarci la frutta da casa. Riscendiamo verso la vecchia centralina, attraversiamo il ponticello e sbuchiamo dopo poco nella bellissima piana di Dasile. Ad aspettarci 3 asinelli: mi avvicino, facciamo amicizia, alla fine me li abbraccio. Puzzano di buono, sono felice! Vorrei venirci ogni giorno, o perlomeno tutte le domeniche e vorrei che in ogni settimana vi fossero almeno tre domeniche.Ci addentriamo fra le case, arriviamo alla fontana, lavo le ciliege  e un gatto gigante ci osserva come se stesse facendo la guardia. Vorrei rincorrerlo su un piccolo tetto, ma la mamma non vuole, ritorniamo dagli asinelli e intanto inizia a scendere qualche goccia di pioggia; si torna a casa.
"Sei pronta per un sentiero alternativo?" - mi domanda  la mamma. "Se  più breve, prontissima! "- rispondo, entusiasta di non dover ripercorrere la stessa strada dell'andata.
Il nuovo sentierino è ripido e stretto, mi lancio,  ogni tanto ho un po' paura, ma fatta eccezione per un manciata di ortiche  e un cerotto sul ginocchio (rigorosamente fucsia) il ritorno fila liscio.  Seguiamo il sentiero della Cappelletta fino ad arrivare ai crotti della Canoa. Mi faccio una cantata, improvviso uno spettacolo in quella sorta di anfiteatro fra le piante.  All'arrivo mancano ormai poche centinaia di metri e abbiamo scampato persino il temporale. "Su Pallina, andiamo!" - mi esorta  la mamma. Pallina!?! Ma che razza di soprannome è ??? Di certo non rende giustizia a  una bimba tanto carina e simpatica come me. Ma alla mamma piace tanto e non mi va di fare polemiche, proprio mentre sta per rispuntare il sole. La guardo, sorrido e lei mi sorride. Mi abbraccia forte e in quel momento so che non importa quanti km macineremo,  sarò la sua Pallina sempre.
Giornata conclusa,  non mi resta che aspettare domani, sperando sia di nuovo un po' domenica.
Percorso: Borgonuovo (404 m)  - Savogno (932m) - Dasile (1052m) - Crotti Canoa - Borgonuovo
Note: a Savogno si può fare sosta al rifugio. Ci sono almeno 3 sentieri che conducono al Paese: una mulattiera, un sentiero panoramico che si affaccia sulle cascate e una strada più pianeggiante che parte da Villa di Chiavenna
Abitanti di Dasile
Affacciandosi sulla Val Bregaglia

Gatto Guardiano

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