Canticchiando in Angeloga, a due passi dalle "Stelle"

Oggi ospite speciale: con noi viene Sonia, un'amica della mamma. Sono felicissima, dicono che all'arrivo potremo lanciare i sassolini nel lago, esprimere tanti desideri e mangiare un ghiacciolo alla fragola.
Parcheggiamo a Fraciscio, dopo la chiesetta, e seguiamo le indicazioni per Angeloga.
Il sentiero è piuttosto largo, riparato da grandi piante, posso correre senza badare troppo a dove metto i piedi. Poi attraversiamo un bel ruscello e iniziamo a salire, pian piano, senza fretta. Propongo il gioco delle uova. Grandi uova di cioccolato fluttuanti ci attraversano il cammino e bisogna acchiapparle con le mani e farle scoppiare. Io non me ne faccio scappare una, Sonia e la mamma non sono brave come me ma le lascio giocare lo stesso, non vorrei ci rimanessero male. Nel frattempo il sole si fa sentire e lo stomaco brontola. Ci fermiamo, tanta acqua e qualche albicocca. Penso a quanto sarebbe tutto molto più bello se sul sentiero si potessero raccogliere spuntini direttamente da alberi di frutta e ho un'idea geniale: pianto i nocciolini e il prossimo anno tutti i bambini che come me andranno in Angeloga potranno fare grandi scorpacciate di albicocche e ciliege.
Nel frattempo una carovana di persone ci supera. Hanno zaini immensi e degli strani attrezzi. Il meno bizzarro della truppa mi chiede come mi chiamo: "Margherita, Margherita Bellavita", gli rispondo. Poi la mamma, che parlerebbe anche con i sassi, si mette a chiacchierare e scopriamo che tutti quei signori si fermeranno a dormire al rifugio Chiavenna per partire il giorno seguente all'alba in direzione Pizzo Stella. Pizzo Stella, è proprio un bel nome. Una volta raggiunta la cima si può toccare il cielo. Da grande ci porterò il mio papà.
Nel frattempo quella fila infinita di persone ci supera e io realizzo che potrebbero mangiarmi tutti i ghiaccioli. Metto dunque la modalità "Passo spinto" e finalmente arriviamo alla meta. Lì mi aspetta una gran sorpresa: c'è ancora la neve! In pantaloncini e canottiera mi ci butto a capofitto: la neve e siamo quasi in estate! Che gioia!
Poi saliamo su un bellissimo sasso, una sorta di gigantesca astronave, togliamo le scarpe, mangiamo un panino e disegniamo: sul mio quadernino, sul gigantesco masso, su un bellissimo libricino pieno di adesivi che mi ha regalato Sonia.
Scendiamo quindi al lago, esprimiamo i nostri desideri e ci dirigiamo verso il rifugio. Ghiaccioli neanche l'ombra, ma io sono contenta lo stesso. La mamma si beve un caffè, io gioco alla fontana, vorrei poter rimanere fino a sera.
Nel frattempo ritroviamo le persone dell'andata, questa volta alle prese con corde e cordine. Fanno un gran baccano, mentre la montagna è fatta di silenzi, di marmotte che fischiano, o al massimo di bimbi che cantano, come me.
Si ritorna verso casa sulle note di "Whiskey il ragnetto" . Cerco di insegnarla a Sonia e alla mamma, purtroppo con pessimi risultati. Ma anche questa volta faccio finta di nulla e mi lascio trascinare in una versione loro, del tutto rock!

"Whisky ragnetto sale la montagna, la pioggia lo bagna e Whisky scende giu', giù, giù ...rock!
ma poi esce il sole e Whisky si asciuga, risale la montagna e va sempre piu' su, su, su ...rock!
ma in cima alla montagna ci sta una casetta con dentro una streghetta che se lo vuol mangiar, gnam, gnam, gnam...rock!
ma Whisky e' molto furbo riscende la montagna e torna dalla mamma e non la lascia piu', più più ...rock!"

Con qualche tatuaggio in più e diverse albicocche in meno, riscendiamo il sentiero canticchiando e in un baleno siamo di nuovo al parcheggio. Prima di salire in macchina abbraccio la mia mamma ...e, come Whiskey, non la lascio più...più...più!

Percorso: Fraciscio (1.345 m) - Angeloga, Rifugio Chiavenna (2.045 m)

Consigli: Il sentiero per lo più è al sole, evitare le ore più calde se in piena estate. Se alla meta si dispone ancora di energie, salire al Lago Nero e visitare i laghetti verso la Val di Lei, dove vivono centinaia di grandi ranocchie.