Pasqua a sorpresa: monti di Vercana

Oggi è Pasqua. Appena spunta la prima luce del giorno spalanco gli occhi, sveglio mamma e papà e li trascino in cucina. Finalmente il momento tanto atteso: l'apertura delle uova di cioccolato! Mi piace tantissimo bussare fino a scoprire che cosa si nasconde al loro interno. Anche se oggi la sorpresa più grande non spunterà da una di quelle uova, ma da un sentierino sopra il lago di Como. Ma di questo racconterò fra poco.
Dopo una bella colazione si parte insieme a Sonia e una sua amica, che ben presto diventerà anche un po' mia: Moncy. La mamma mi anticipa che visiteremo nuove montagne quindi metto già in conto che macineremo km in più perché prima o poi ci perderemo. Lasciamo la macchina nei pressi del piazzale della Chiesa di Vercana, appena sopra Domaso. Poi ci incamminiamo per qualche centinaia di metri sull'asfalto e ad un tratto imbocchiamo un sentierino che dovrebbe portarci a Caino in una quindicina di minuti. Da lì l'idea è arrivare a Tabbiadello, quindi Pighè per un bel picnic pasquale. Invece smarriamo subito la giusta via, anche se ce ne accorgeremo solo quasi alla fine. Seguiamo una stradina asfaltata, ogni tanto incrociamo delle bici, scambio due chiacchiere con un gruppo di asinelli e riesco a saltare qualche tornante inventando dei sentieri fra erbacce e sassi. La mamma ha lo sguardo di una che non sa bene dove si stia andando e questo è molto grave perché dovrebbe guidarci proprio lei. Nel frattempo dall'alto, un po' sulla sinistra, spunta un paesino. "Senza dubbio quello è Tabbiadello" dicono in coro Sonia e la mamma, io guardo Moncy sperando di trovare in lei un pizzico di conforto e invece nulla...qui nessuno ha capito dove siamo e soprattutto dove stiamo andando. Nel frattempo ne approfitto dello smarrimento generale e riesco a strappare alla mamma un pezzo di focaccia e un po' di cioccolato. Mezzogiorno si avvicina e il famoso picnic pasquale sembra essere ancora parecchio lontano.
Ad un tratto appare un sentiero che vira decisamente a sinistra, tutto sembra tornare e ci addentriamo nel bosco. Alla mamma squilla il telefono, Noce è con la sua padrona nei dintorni e ci aspetterà a Tabbiadello. Peccato che noi abbiamo invece preso la direzione per Trobbio, ma per il momento crediamo di essere ancora sulla strada giusta e ignare proseguiamo. Arrivate alla presunta meta,  di Noce ovviamente neppure l'ombra e solo allora realizziamo di essere finite altrove. Sulla destra, più in basso, vediamo Livo; sulla sinistra invece il famoso Tabbiadello (dove saremmo dovute arrivare); di fronte  il lago di Como, Bellagio e le montagne ancora innevate che fanno da cornice. La vista è bellissima e ci sono prati immensi, direi un ottimo posto per fermarsi e mangiare. Tutti concordano con il mio stomaco che brontola, ci sediamo e ci riposiamo un pochino. Poi prendiamo il sentiero 4, la via dell'alto Lario. Noce ci aspetta e io metto  il turbo perché non vedo l'ora di giocare con lei. Da Tabbiadello la vista è ancora più bella, si vede il Legnone, la Valtellina e persino un pezzetto di Valchiavenna. La mamma bliblobbleggia con le sue amiche, speriamo che stiano studiando un sentiero alternativo per il ritorno. Io finalmente posso giocare con Noce, che è la vera sorpresa  di questa giornata! Incontrarla è stato il regalo più grande, ora possiamo sfrecciare per questi immensi pratoni insieme! E poi per il ritorno so che in sua compagnia andremo sul sicuro, vedremo posti nuovi senza il rischio di perderci: grandioso!
Scendiamo da un sentiero che piano piano diventa un prato gigante, dal quale ci lanciamo lungo una sorta di piccola pista per le biglie  fino ad arrivare ad Argigno. Da lì  proseguiamo - un po' su mulattiera e un po' su strada - fino a Trezzone. Ogni tanto sfodero il mio roboante fischietto,  la mamma non sembra molto contenta e neppure le pecore che incontriamo. Attraversato il paesello, mi intrufolo in una stalla piena di capre ma esco subito perché in fondo ho un po' paura lì da sola,  tutti gli altri sono gia molto più avanti. Seguiamo le indicazioni del Sentiero del Giubileo, per fortuna ora è tutto in piano anche se la vista rimane molto bella, fatta di montagne con la neve, prati color verde-primavera e il lago blu-mare. Questo sentierino ci fa sbucare appena sotto Caino, ancora qualche tornante e finalmente a Vercana. Scatta la lacrima e il capriccio perché non voglio separarmi da Noce, ma Sonia si gioca la carta migliore della giornata e mi regala l'uovo più grande che io abbia mai visto. Ritrovo il sorriso e risalgo in macchina, dove in tempi record mi appisolo, super soddisfatta di questa domenica così ricca di sorprese.
Itinerario: Vercana/Vico (m 385) , Trobbio (m 950), Tabbiadello (m 1047), Trezzone (m 430) , Vercana
Consigli: lasciare la macchina  a Caino (502), imboccare direttamente il sentiero per Tabbiadello , arrivare a Pighè (m 1109) . Per la discesa ad anello puntare sempre verso Trezzone, quindi prendere il sentiero del Giubileo.
Ideale per l'inverno, da evitare in piena estate.
Acchiapparella con Noce sui monti di Vercana
Vista da Tabbiadello: lago di Como e dintorni
Prati giga a Trobbio
Rotolando verso Valchiavenna e Valtellina

Commenti

Post più popolari