I misteriosi Monti di Villa: Pian Rossaccio e dintorni

Monti di Villa: questo grande mistero! Difficile ricordare quante volte ci sono venuta e le varianti percorse, però so bene che, qui prima o poi, ci perdiamo sempre.
La mamma mi chiede di aver fiducia perché oggi con sé ha la cartina della Valchiavenna. Non credo basti per fidarsi davvero, ma non mi pare di avere altra scelta.
Parcheggiamo a Canete e prendiamo il sentiero per Tabiadascio, sempre ben segnato anche se la vegetazione in alcuni punti ha preso il sopravvento. In effetti la maggior parte delle persone utilizza la strada, sui sentieri non incontreremo nessuno per tutta la giornata, ma questo capita quasi sempre.
Da Tabiadascio seguiamo le indicazioni per Gualdo, percorrendo un bel tratto pianeggiante in mezzo al bosco. Da qui inizia l'avventura perché dobbiamo trovare il sentiero che dovrebbe condurre a Pian Rossaccio. E magicamente lo troviamo! Non è difficile, basta leggere la palina e stare attenti ai segni rossi e bianchi. Attraversato un piccolo torrente si inizia a salire fino ad arrivare a un grande cancello in legno. Lo apro, lascio passare la mamma e si prosegue. In alcuni punti ci sono così tanti segnavia che è un attimo confondersi: destra o sinistra, chi lo sa? Io osservo dove si sta per dirigere la mamma e scelgo il verso opposto e questa tattica sembra funzionare perché finalmente il sentiero spiana: siamo arrivati a destinazione! Quanti sassi sparsi ovunque, potrei fermarmi a giocare per ore. Non lontano sentiamo caprette e pecore e ci pare di udire persino qualche muggito, ma chissà se veramente le mucche sono arrivate fin qui. Scatto qualche foto, soprattutto alla bella casetta appoggiata a un masso...incredibile: sembra quella dei Sette Nani!
Sono molto felice di essere qui, eppure la mamma mi sembra pensierosa. Scopro che non è convinta di essere davvero a Pian Rossaccio e gira qui e là inutilmente alla ricerca di un cartello che le dia delle conferme. Prima che le salti in mente di rimettersi in cammino, mi viene un lampo di genio: le suggerisco di controllare sulla sua cartina, alla quale finalmente do un senso. La mappa conferma che siamo proprio arrivati alla meta e che quindi si può tranquillamente riscendere.
Sfidiamo la sorte seguendo dei bolli rossi che secondo le letture della mamma dovrebbero riportarci sul sentiero dell'andata. Questa volta ci azzecca e arriviamo appena poco sotto al cancellone in legno di prima. Da Gualdo proseguiamo verso Lera e quindi Cantone, dove incontro uno dei miei migliori amici: Lori. Sono felicissima, sono mesi che non lo vedo perché la scuola si è interrotta a fine febbraio, ma sono così emozionata che lo saluto come se niente fosse e tiro dritta. Da lì a poco mi sarei pentita di non essermi fermata a giocare, sarà per la prossima volta.
"Ora arriva il pezzo più delicato", dice la mamma in tono scherzoso, ma c'è poco da scherzare: da qui in avanti ci siamo sempre perse. Scendiamo fino a Roncaiola e da lì in poi il sentiero si fa tipo giungla. Cammimiamo e camminiamo, ma la mamma mi rassicura che fra poco saremo alla macchina. Non sarà esattamente così,  più ci abbassiamo più capiamo che siamo fuori rotta. Per la precisione arriviamo alle porte di Villa: Giavera. Accidenti, ora dobbiamo prendere la ciclabile e risalire, peggio del solito direi. Arrivati alla diga la mamma vorrebbe prendere un sentierino che sale deciso e che secondo lei potrebbe portare a Canete. Questa volta però non mi frega, sarà senza dubbio un'altra delle sue allungatoie e procediamo per la strada che conosciamo. In fin dei conti ci mettiamo meno di quel che pensassi.
Per farsi perdonare vinco un super cono al Nutellone, direi che le fatiche della giornata sono state ampiamente ripagate!

Itinerario: https://www.wikiloc.com/hiking-trails/pian-rossaccio-monti-di-villa-50353910

Pian Rossaccio: sassi che passione!


La bella vita delle mucche di Tabiadascio


La casetta dei Sette Nani, quella originale!

Alla ricerca dei bolli rossi

Senza mai troppo capire dove ci troviamo!

Gualdo e i pic nic con vista

Tutte el strade portano a Lera

Nei pressi dell'allungatoia dalla diga a Canete (scoperto poi che invece avrebbe funzionato)

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